Via col vento: Ferrari al lavoro in galleria per emulare McLaren

By
Claudio Brembati
Ferrari SF-24 Zandvoort

Il recente Gran Premio d'Olanda a Zandvoort è stato caratterizzato dall'inequivocabile dominio della McLaren, apparsa chiaramente come la vettura più competitiva, con un netto margine sui diretti inseguitori.

Uno dei fattori che ha contribuito a esaltare le caratteristiche positive della MCL38 è stato il forte vento che ha spazzato la pista di Zandvoort durante il week-end, creando instabilità alle vetture di Ferrari, Red Bull e Mercedes, mentre ha influito decisamente poco sulle prestazioni della vettura di Woking.

Come riportato da formu1a.uno in un recente articolo, la nuova e avanzata galleria del vento che McLaren ha inaugurato lo scorso Ottobre sta giocando un ruolo cruciale nel rendere consistenti le performance della MCL38.

Questa galleria è dotata di una sezione più ampia, più adatta alle attuali dimensioni regolamentari e capace di testare il modello con un maggior angolo di imbardata, ruotandolo lungo il proprio asse verticale, situazione che si avvicina al caso in cui il vento soffia di traverso rispetto alla monoposto.

Da sempre, i test effettuati in galleria del vento prevedono fasi in cui si cerca di replicare beccheggio, rollio e imbardata per simulare ciò che avviene in frenata e nelle curve. Tuttavia, il flusso si muove in direzione rettilinea e parallela al tappeto mobile che simula il movimento relativo del modello rispetto all'asfalto. In realtà, nelle curve tutta la fluidodinamica cambia, e servirebbe realizzare un flusso "curvo" che impatti longitudinalmente la vettura.

Questa condizione è, entro certi limiti notevoli, replicabile nel CFD, ma è molto meno facilmente realizzabile nella pratica della galleria del vento, dato che sarebbe necessario mettere il modello in un condotto curvo. Si cerca quindi di simulare il veicolo in curva mettendo di traverso il modello in galleria del vento, accettando che il tappeto scorra, necessariamente, sempre in direzione longitudinale e tenendo conto delle relative semplificazioni e imprecisioni.

Questa simulazione non riesce ancora a replicare fedelmente la completa fluidodinamica di un'auto in curva ma, come detto, è utile per indagare la sensibilità al vento. Inoltre, una maggiore rotazione del modello può trovare ampio utilizzo nell'indagare cosa accade in alcuni punti strategici, come, ad esempio, simulare un ampio numero di angoli di impatto dell'aria attorno alle ruote anteriori e la complessa interazione tra ala, ruote e sospensioni.

Alla luce di tutto questo, non stupisce la consistenza degli aggiornamenti portati dagli uomini capitanati da Andrea Stella, ben supportati anche da attrezzature d'avanguardia. Infine, appare ancora più logica la scelta di Ferrari di intervenire (proprio in questi giorni) sulla propria galleria del vento per replicare le caratteristiche di quella della McLaren.