Il Pagellone del Gran Premio del Canada

Ed eccoci finalmente in Canada - nota ai più come la Val d'Aosta americana - dove i 70 giri del Gran Premio di Montreal hanno oscillato tra episodi di narcolessia seriale e momenti in bilico tra adrenalina e incontinenza.
Queste pagelle sono dedicate alla memoria della marmotta investita da Hamilton. Stando alle ultime rilevazioni, l'auto è sopraggiunta a "grande" velocità mentre la vittima stava attraversando sulle strisce pedonali. Vola in cielo, piccolo Gaetano, e insegna agli angeli come far perdere 20 punti di carico.
McLaren, voto 5: Con una vettura così, ci saremmo tutti aspettati una doppietta, ma gli arancioni sembra stiano perdendo l'abbrivio d'inizio campionato. Evidente l'atteggiamento conservativo di Oscarino, che comunque ha fruttato un modesto allungo in classifica generale. Per lui, stavolta, più ragioneria che magia.
Lando, se flirti con la barriera e le sbirci nella scollatura, lei ti risponde con uno sganassone. È normale. Caspita però, mi stavi andando così bene.

Mercedes, voto 10: Rispetto al ranocchio che guidavano in prova, la Mercedes, sia in qualifica che in gara, si è trasformata in un principe. Altro che direttiva tecnica 018, qui sembra proprio che i crucchi abbiano rispolverato la W11 del 2020. Che step!
Russell ha punzecchiato Verstappen per tutto il week-end, come lo studente modello che stuzzica il compagno irascibile sotto lo sguardo vigile della maestra. Sa bene che, se Max reagisce, finisce in punizione. E sa anche che, per un campione, non c'è nulla di più snervante che dover contare fino a dieci. Occhio però, George: l'olandese prima o poi ti restituisce il dispettuccio. Ma intanto, goditi lo champagne.
Ho ancora nelle orecchie Vanzini che mi urla "AKA!" ogni tre per due. Il saggio Kimi supera Piastri, affronta due volte Verstappen con il metodo Mosé e, nel finale, si mimetizza con i doppiati per salvaguardarsi dalla furia arancione, che minacciava di scippargli il primo podio in carriera con una manovra da rapinatore in scooter. Voto diesci in stile Alessandro Borghese. AKA!

Ferrari, voto 3: Dopo il quinto e sesto posto al traguardo, abbiamo capito chi è stato il ferrarista più combattivo del week-end canadese: Fred Vasseur. Lui sì che era bello incarognito. Nelle interviste, svela retroscena e smaschera i colpevoli come in un episodio di Scooby Doo, mentre in pista la Ferrari sprofonda in un nuovo abisso di angoscia, stavolta degna di una puntata di Leone il Cane Fifone. Stupido cane!
Per Sir Luigi, in particolare, la gara è stata talmente un incubo che, al muretto, Riccardo Adami è stato sostituito da Freddy Krueger.
D'altro canto, Charles, del tutto incolpevole di prestazioni così sconfortanti, sembra aver cercato consolazione altrove: prima sfidando tutti a "Miss Maglietta Bagnata" a Castellaneta Marina, poi fregiandosi della fascia di "Miss Muretto" ad Alassio. Al momento, purtroppo, restano questi gli unici titoli alla sua portata.

Red Bull, voto 6: Dovessimo darle un soprannome, questa Red Bull sarebbe "Due Facce", proprio come il villain di Batman: da un lato un podio, dall'altro un dodicesimo piazzamento. Perciò prendiamo dodici, dividiamolo per due e otteniamo sei come voto. Va bene? No? Cancellatelo e scegliete voi.
Super Max affronta la gara con il broncio delle interviste, ma in pista si comporta da nipote prediletto: niente colpi di testa, niente magie, solo gestione e pazienza. Il secondo posto finale ha il sapore di un compromesso: meno brillante del solito, ma comunque efficace.
Dall'altre parte del box, Yuki festeggia - si fa per dire - la sua centesima gara in Formula 1 con una prestazione smarrita e sottotono. Arriva dopo la musica, dopo la Sauber e dopo ogni speranza. Se la Formula 1 avesse un piano interrato, lui lo avrebbe già raggiunto col montacarichi.
Aston Martin, voto 6: Lance, ma insomma, papà non ti dice niente? Mi aspetto perlomeno che ti tolga la PlayStation e la possibilità di uscire con gli amichetti. Ultimo nella corsa di casa, per di più con penalità. Che disgrazia.
Il mago Newey deve aver agitato la bacchetta sulla monoposto dello spagnolo, perché così carico non lo vedevamo da un pezzo. Resisti, vecchio Samurai delle Asturie. La Formula 1 ha ancora bisogno di te.
Racing Bulls, voto 5: Torelli in modalità incognito. Hadjar? Mancava solo l'avviso di scomparsa. Lawson? Si è guadagnato un'inquadratura al giro 56, giusto per il ritiro. Dopo il declassamento dalla Red Bull alla Racing Bulls, l'australiano rischia ora la retrocessione in serie C… con la Salernitana già pronta ad accoglierlo.
Williams, voto 2: Seconda Caporetto di fila per gli inglesi. Ragazzi, non c'è verso. Poco prima che gli si cuocesse la vettura, Albon ha rischiato il sorpasso anche dalla F1 Academy.
Haas, voto 7: C'è dell'inspiegabile nelle prestazioni di Esteban. Davvero, provate voi a capire come faccia un pilota a qualificarsi quattordicesimo, non effettuare sorpassi, non subirne… e concludere nono. Deve aver trovato un passaggio segreto in pista. Magari un armadio, tipo quello di Narnia. Misterioso, ma efficace. Bravo.
Bearman ne combina una più di Bertoldo. Ogni tanto gli prende lo sghiribizzo e si convince che il layout del circuito sia un consiglio, non una regola: così improvvisa traiettorie tutte sue, spesso più artistiche che fruttuose. Rimandato a Settembre.
Alpine, voto 5: Franco "Cola Cao" Colapinto. Buona qualifica per lui. In gara, tuttavia, il suo unico momento di gloria si consuma nelle prime curve, quando induce Albon fuori pista con la grazia di un tedesco al buffet dell'albergo: deciso, compatto, senza troppi complimenti. Poi scompare nei meandri del Gran Premio come una bustina di zucchero nel cappuccino. Ma per un attimo, che show.

Kick Sauber, voto 9: In griglia c'è un cavaliere errante, biondo e impavido, che con lo sguardo promette miracoli e con il piede destro li mantiene: Re Hulk, Signore e Signori, porta la Sauber a punti per il secondo week-end consecutivo. La Sauber, che ora ha 20 punti in Classifica Costruttori. La Sauber, che sembrava buona solo per arredare il box. La Sauber. 20 punti. La Sauber. Viva la Sauber.